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mercoledì 24 marzo 2021

IL BACIO di FRANCESCO HAYEZ

 

Francesco Hayez, Il bacio, 1859; olio su tela; 110 x 88 cm. - Milano, Pinacoteca di Brera

 

 LETTURA DELL'OPERA


Il bacio di Hayez è l’ideale manifesto dell’arte romantica italiana e il quadro simbolo del romanticismo nostrano in ogni sua manifestazione intellettuale, nonché la metaforica immagine degli eroismi risorgimentali.

Il soggetto, riproposto in due fedeli e successive versioni del 1861 e del 1867, evoca il filone letterario cavalleresco, molto in voga in quegli anni, con preferenza per ambientazioni medievali. Si pensi, tanto per fare qualche esempio, all’Ivanhoe di Walter Scott o all’Ettore Fieramosca di Massimo d'Azeglio , ma anche alle tragedie manzoniane Adelchi e Il Conte di Carmagnola o, molto più in generale, al romanzo storico, con gli amori e le singolari vicissitudini dei vari protagonisti.

Nell’opera, due giovani amanti, posti in primo piano ed in posizione centrale, si baciano appassionatamente in un androne disadorno dai pesanti muri di pietra, da cui inizia una scalinata, e che si apre, con un portale gotico, su un corto vano interrotto da una parete. La definizione dello spazio dipinto, rispetto alla posizione dei personaggi, è reso con una prospettiva chiara e precisa.   

Tutto fa subito capire che non si tratta di un bacio qualunque, ma di un bacio quasi rubato nel corso di una intricata e avventurosa vicenda. Si tratta, dunque, di un bacio passionale quanto furtivo, perfettamente romantico, che fa congetturare persino un amore clandestino, supposizione rafforzata dal volto coperto dell’uomo dalla visiera del cappello, che pure rimanda alla sua indole avventurosa.

Certo è che siamo in un momento importante del romanzo immaginato dall’artista per i due innamorati che si baciano sensualmente, un momento che precede un epilogo quantomeno commovente. Difatti, gli amanti non sono soli, vi è un terzo misterioso figurante presente sul luogo, di cui si scorge l’ombra sulla parete più lontana. Chi sarà mai? Una fantesca messa di sentinella dalla dama? O un compagno di ventura dell’uomo dal cappello piumato che, da attento guardiano, lo attende, prima di partire? O si tratta di un semplice intruso? O di chi altro ancora?

L’arcano della presenza di un terzo sconosciuto individuo è un valore aggiunto al significato complessivo della raffigurazione, nella quale molti hanno scorto il bacio del cospiratore prima della partenza per un moto insurrezionale, o la dipartita del patriota come volontario per la guerra contro l’oppressore straniero.

Una cosa è certa: il pittore predilige le rappresentazioni di eventi di significante portata storica, interpretabili alla luce degli accadimenti a lui contemporanei – lo dimostrano opere come La congiura dei Lampugnani o I vespri siciliani –. Ciò ne fa un intellettuale perfettamente in linea con le idee del suo tempo, vicinissimo al pensiero di Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi.

In considerazione di tutto questo Il bacio di Hayez è un’opera molto più importante di quanto si voglia far credere, dato che in esso inequivocabilmente si riassumono e si esaltano i presupposti del romanticismo storico italiano, e soprattutto la fedeltà agli ideali liberali e risorgimentali.   

Dal punto di vista squisitamente pittorico, si potrebbe intuisce la formazione neoclassica dell’artista nell’equilibrio compositivo dell’insieme e nella finezza formale riposta nei personaggi. Egli riesce persino ad armonizzare il contrasto cromatico determinato dal tono freddo dell’azzurro lucente dell’abito della languida figura femminile con le calze rosse e il mantello marrone del personaggio maschile. Mentre bacia la sua amata, completamente abbandonata in un abbraccio affatturato, l’uomo dal cappello piumato poggia un piede su un gradino, come se fosse sul punto di partire. Tale accorgimento, unito ai volti celati dei personaggi, aggiungono maggiore enfasi ed un recondito significato al bacio, come se si trattasse dell’ultimo bacio prima di uno sviluppo irreparabile della storia, come il bacio dell’Ultimo addio di Romeo e Giulietta , dipinto da Hayez nel 1823.  



Hayez, Il bacio, 1861.


Hayez, Il bacio, 1867. 



© G. LUCIO FRAGNOLI

     


IL POST SOPRA RIPORTATO HA SCOPO ESCLUSIVAMENTE DIVULGATIVO, ED È RIVOLTO PERTANTO AGLI STUDENTI E AGLI APPASSIONATI.

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