Gustave Courbet (1819-1877), Dopopranzo
a Ornans (1849); Lille, Palais
des Beaux-Arts.
ANALISI DELL’OPERA
L’opera, riproduce
una classica scena di genere ambientata in una locanda della Francia rurale
ottocentesca. Nel luogo dipinto vi è un’aria rustica e familiare, dalla luce
calda ma tenue, proveniente da destra, da una bassa finestra verosimilmente,
posta fuori dello spazio del quadro. La tiepida luce illumina gli oggetti e i
personaggi bastevolmente, per farne emergere dalla penombra la forma ed il
senso materico, con ogni sua propria connotazione, quasi che l’artista volesse
farci avvertire oltre alla vecchiezza del legno delle sedie e lo spessore della
tovaglia, gli odori persistenti delle vivande cucinate e delle restanti cose. I tre personaggi seduti intorno al tavolo
hanno appena finito di desinare e se ne stanno quieti, sazi e soddisfatti ad
ascoltare una musica suonata da un violinista, accomodato alla bisogna di
fronte a loro. Tra di essi si riconosce il padre di Courbet, nel personaggio
con le gambe accavallate a capotavola, e lo stesso autore, nell’uomo con la
barba sullo sfondo. Sono evidenti i riferimenti ai suoi ideali maestri naturalisti
secenteschi, ma soprattutto a Caravaggio. Ed infatti l’impostazione generale
della composizione è chiaramente ripresa dalla Vocazione di San Matteo, e ne costituisce un omaggio ed allo stesso
tempo un riconoscimento per la geniale interpretazione del fatto evangelico in
chiave realistica ed attualizzata.
IL POST SOPRA
RIPORTATO HA CARATTERE ESCLUSIVAMENTE DIVULGATIVO E DIDATTICO, DESTINATO
PERTANTO AGLI APPASSIONATI E AGLI STUDENTI.
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