La vendetta. Era l’unica possibilità che mi avevano lasciato gli “assassini” della mia anima e i “ladri” della mia pubblica onorabilità. Anima e rispettabilità mi erano state tolte per sempre e nessuno al mondo me le poteva più restituire. Nemmeno la giustizia dei tribunali.
La vendetta soltanto ci restituisce il vigliacco rispetto degli altri e punisce equamente la scellerataggine che cancella la nostra ignominia.
Soltanto la vendetta ci riscatta dallo stato di dolorosa bassezza in cui ci hanno costretto, ove bene e male si confondono nella nostra coscienza, da cui scompaiono per sempre l’amore e l’amicizia, in un esaltante trionfo della morte, unica dionisiaca bevanda che pone fine alla nostra sete di giustizia.
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