DATA DI PUBBLICAZIONE: ottobre 2022 - Pagine 252
EAN: 9791221370997
EDIZIONI EMMEGI
DISPNIBILE IN: EPUB – EBOK – FORMATO KINDLE
SINOSSI
RECENSIONE DI ERMES GALLUCCI
Per questo recente lavoro di Giuseppe Lucio Fragnoli, Tutta
colpa di Capuozzo, si potrebbe sperimentare una recensione “scabra ed essenziale.”
È un racconto avvincente, apparentemente un giallo o, molto più correttamente,
un noir, che si legge d’un fiato, ma con la preziosa avvertenza di Calvino al
lettore: “Stai per cominciare a leggere un nuovo romanzo. Rilassati.
Raccogliti. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’ indistinto, la
porta è meglio chiuderla; di là c’è sempre la televisione accesa.”
Si entra così, repentinamente, nelle vicende narrate,
guidati dall’autore, che, con una forte carica di humour nero, ci conduce
attraverso agguati in ristoranti popolari o in lugubri alberghetti cinesi o a
spasso nei quartieri multirazziali di una Roma notturna e sbandata,
con molti morti ammazzati, continui e vorticosi amplessi, inattesi incontri con
loschi personaggi e con donne statuarie, alla ricerca del fantomatico Capuozzo,
primo responsabile di tutti gli accadimenti. Il romanzo, appunto, inizia con
uno “spietato” che va alla caccia di Capuozzo: “Hai capito bene, ce
l’ho con te. Tu sei Capuozzo?” E termina con un rendez-vous mancato: “… ma io
avevo un appuntamento qua, con una persona di nome Capuozzo, esattamente al
tavolo numero no-ve.
È l’eterno ritorno della letteratura sui casi
della vi-ta, imprevedibili, accidentali e, nel contempo, ci-clici. Tutto
si svolge nel paesaggio urbano di Roma, sentita però come la Londra
uggiosa, brumosa, incombente di Dickens, descritta con inquietudine e disgusto:
“uno sconfinato ammasso di caseggiati, asfalto, binari, cavi, tubazioni,
plastica, vetri e colate di cemento… un macchinario agonizzante, tenuto a stento
in movimento da un traballante polmone artificiale… un guazzabuglio… in un
traffico che si paralizza in uno scenario di fradice e labili esistenze,
assediate da frenetiche ansie e caotiche paure.
In un tale contesto urbano, intasato di
moltitudini in movimento continuo, che si infilano negli “orifizi” della
metropolitana come per discendere fino agli Inferi per poi risalire
ingrugnite, addossate, sudaticce, l’autore intesse la trama degli avvenimenti,
determinati dall’affannosa indagine del protagonista, rimasto
vittima di un fatale errore.
E in una simile trama, padroneggiata senza nessuna sbavatura, pur tra situazioni truci, alla Tarantino, ed insistito erotismo, l’autore cattura il lettore con il mezzo connotativo dell’opera letteraria: il linguaggio: immediato, diretto, perfettamente finalizzato, e di grana fine. Tutta colpa di Capuozzo è un buon lavoro, sotto tutti gli aspetto.
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