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giovedì 9 dicembre 2021

LA CANZONE DI LOLA, il thriller mozzafiato di G. LUCIO FRAGNOLI

In copertina: Lola, ready-made portrait, G. Lucio Fragnoli


 

LA CANZONE DI LOLA  - 370 pagine - Edizioni Emmegi s.r.l. 

ISBN 979122086241 


RECENSIONE DI ANDREA CONTE

Si intitola La canzone di Lola, l'avvincente romanzo pubblicato agli inizi di questo mese da Giuseppe Lucio Fragnoli, con Edizioni Emmegi di Castelforte e acquistabile in ebook sui maggiori store librari on line (Mondadoristore.it, IBS, Feltrinelli.it, eccetera). In realtà si tratta di una riedizione di un libro già pubblicato nel 2005, ma rivisto e ampliato, con una nuova impaginazione e una nuova grafica di copertina. La storia inizia da tre spietati e stranissimi omicidi, portati a termine in terra pontina, ma rimasti impuniti. Lo scrittore Gino Spirito, esperto di delitti e di altre questioni malavitose, se ne occupa per conto di un noto programma televisivo. 

Nel tentativo di ricostruire il mistero che li circonda, tra un’avventura sentimentale e l’altra, il criminologo e consulente redattore si imbatte però in una brutta vicenda, che finisce per incrociarsi pericolosamente con il suo amato lavoro e con la sua tranquilla vita di romanziere minore. Il pasticciaccio criminale e sanguinario all’italiana, un po’ come i western-spaghetti, si sviluppa tra Latina e Marina di Minturno, in uno scenario di luoghi esistenti che, per necessità narrative, sono stati talvolta trasformati dall’autore. Tra tutte le ambientazioni, la meglio riuscita è sicuramente quella della casa al mare del protagonista, situata in una fitta pineta, che in verità non esiste più da molto tempo. 

Così come sono tutti di completa invenzione i personaggi, principali e non, comparse comprese, tutti esclusivamente funzionali alla messinscena scrittoria e al messaggio complessivo racchiuso nel romanzo. Ne La canzone di Lola Fragnoli affronta, secondo una sua personalissima convinzione, il complicato tema della diversità, in una lunga narrazione che si dipana su due binari paralleli e differenti:  primo, la quotidiana commedia del protagonista, alla ricerca continua di un’avventura sentimentale e di una storia da raccontare; secondo, l’inesorabile tragedia che si compie intorno a lui, la storia dello spietato killer Lola, dai risvolti incredibili e crudeli insieme, rappresentata finanche in video da quel complesso di specialisti che chiamiamo banalmente informazione, in mondo ipocrita e falsificato. 

Non mancano, ovviamente, altri spunti che potranno far riflettere il lettore, come, per esempio, il mutato rapporto tra uo­mini e donne, che risente, come ogni altro fenomeno sociale, dei modelli imposti dai mezzi di comunicazione, della mag­giore libertà individuale, dello sconvolgimento dei costumi tradizionali e degli stili di vita. 


L'autore G. Lucio Fragnoli

Giuseppe Lucio Fragnoli è nato a Castelforte (LT) il 12 dicembre 1956. Laureato in Architettura, è docente e scrittore. Insegna Disegno e Storia dell’arte al Liceo Scientifico Statale L.B. Alberti di Minturno (LT). Ha pubblicato i romanzi: La festa dei cani (1999), Quell’ impicciatissima vicenda di donne diavoli e altre stranezze (2000), Miracolo al bar (2001), Ottocento (2002), Tutta colpa di Capuozzo (2002), Nero napoletano (2003), La canzone di Lola (2005), Una balorda faccenda di camorra rifacimento di Nero napoletano(2008), Edwige salvami (2010), La festa dei cani – rifacimento(2013), Il tempo magico – rifacimento di Miracolo al bar – (2017), La Dea Terra (2017), Noir napoletano – secondo rifacimento di Nero napoletano (2018), La Gialla Rosa del Papuk – rifacimento di Quell’impicciatissima vicenda di donne diavoli e altre stranezze  – (2019), Ottocento – rifacimento (2020), La festa dei cani – riedizione(2021), la raccolta di racconti Storie crudeli (2012) e il saggio critico Caravaggio e le Storie di San Matteo (2018). Ha pubblicato, inoltre, propri racconti nelle antologie Giallo Latino V Edizione, I Racconti di Sabaudia 2006, Racconto Latina 2006. Ha ottenuto vari riconoscimenti in importanti concorsi letterari.



Avevo visto Lola camminare con l’impalpabilità di un fantasma, lungo il viale deserto di una città sconosciuta e avvolta dalla nebbia della sera. L’ho vista poi salire su un tram svuotato e dai vetri appannati, che ha percorso un immenso quartiere spopolato, fino all’ultima fermata, dov’è scesa. Ha camminato ancora, con passo leggero, col vento che le accarezzava i capelli, lungo una stradina buia e silenziosa. Ha varcato un alto e lugubre portale, il portale di un cimitero, per arrestarsi infine davanti alla sua stessa tomba, illuminata dalle luminescenze deboli e tremolanti di alcuni ceri. Era scesa all’ultima fermata del tram della vita. Poi una tomba, oltre quella...  


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